Negli ultimi anni, il numero di persone che ha deciso di incidersi un segno indelebile sulla pelle è notevolmente aumentato. I tatuaggi non sono più una semplice moda tra gli adolescenti, stanno infatti diventando sempre più frequenti anche tra gli adulti e sul posto di lavoro.

Tuttavia, nonostante il numero delle persone tatuate sia in costante aumento, anche la percentuale di coloro che si pentono della propria scelta e che decidono di rimuovere i tatuaggi dalla propria pelle cresce di pari passo.

Inizialmente, la rimozione dei tatuaggi avveniva tramite dei metodi che ad oggi sono stati sostituiti con l’utilizzo del laser, una metodologia moderna che permette di eliminare -parzialmente o totalmente- i tatuaggi “indesiderati”. I primi metodi utilizzati per l’eliminazione dei tatuaggi risalgono all’utilizzo di acidi, salabrasione (strofinamento della pelle con il sale) fino ad arrivare al trapianto di pelle; queste tecniche però, risultavano invadenti e poco soddisfacenti dal punto di vista del risultato finale.

Come avviene la rimozione tatuaggio

Le prime rimozioni dei tatuaggi vennero fatte con onde laser continue, che nel tempo lasciarono il posto ai Laser Q-switched, commercializzati dalla fine degli anni ’90; oggigiorno, quando si parla di rimozione laser di tatuaggi si fa riferimento ad una tecnica non invasiva. La buona riuscita dell’intervento dipende da diversi fattori: la pelle del paziente, la dimensione del tatuaggio, la colorazione e la profondità con cui l’ago ha penetrato la pelle.

Anche il numero di sedute necessarie per la rimozione non è semplice da stabilire. Solitamente tra l’una e l’altra si lasciano intercorrere due mesi, in modo da abbassare significativamente il rischio di infezioni e problemi di altro genere. Due fattori che l’esperienza empirica e gli studi hanno dimostrato sono la correlazione al fumo e l’anzianità del tatuaggio: quando si ha a che fare con un fumatore e quando il tatuaggio è nuovo, la rimozione si dimostra più complicata.

Un ruolo importante è anche ricoperto dalla colorazione del tatuaggio. Mentre nero, blu e rosso reagiscono molto bene alla frequenza del fascio di luce emesso dal laser Q-Switched, il bianco, l’arancione ed il giallo risultano più ostici da eliminare. Anche l’efficacia estetica del risultato finale dipende, necessariamente, proprio dalla colorazione del tatuaggio.

Rimuovere un tatuaggio fa male?

Il paziente può avvertire un leggero fastidio durante il trattamento con il laser, ma meno di quanto avverrebbe con il laser a CO2 impiegato per altri trattamenti (come la rimozione delle smagliature). Il motivo per cui questa tecnica risulta poco fastidiosa risiede nel funzionamento del laser Q-Switched.

Lo strumento non viene utilizzato per abradere le cellule della cute, ma soltanto per frammentare il pigmento tatuato sulla pelle. Anche superficialmente lo vediamo come una tinta uniforme, a livello microscopico un tatuaggio è l’insieme di tanti piccoli pezzettini di colore. L’azione del laser si basa sul principio della risonanza elettromagnetica: il calore viene trasferito soltanto a ciò che ha il colore designato come obiettivo, ma non a ciò che lo circonda. Poiché il Q-Switched ha un tempo di emissione dell’ordine di grandezza dei nanosecondi, il calore non ha il tempo di propagarsi dal pigmento alle cellule circostanti.

Anche il recupero successivo al trattamento è più rapido e semplice di quanto non avvenga con altri trattamenti laser. Solitamente questi vanno ad intaccare le cellule per favorire la produzione di nuovo collagene ma, come già accennato, nel caso della rimozione di un tatuaggio l’unico ad essere bersagliato è il pigmento colorato. L’infinitesimale parte di calore trasmessa alle cellule adiacenti al pigmento può provocare rossore nei giorni immediatamente successivi ad una seduta, ma l’effetto svanisce del tutto con il passare di 2-3 settimane.

Quanto costa rimuovere un tatuaggio?

Il costo associato alla rimozione di un tatuaggio dipende necessariamente dal numero di sedute necessario per raggiungere l’obiettivo. Nella maggior parte dei casi sono necessarie dalle 5 alle 10 sedute, il cui costo medio è di 150 euro per seduta, ma puoi contattare il nostro studio per ricevere subito un appuntamento in cui approfondiremo il tuo caso specifico.

L’altro fattore che influenza il prezzo, nella maggior parte dei casi, è il fatto che il tatuaggio sia colorato o meno. Quando un tatuaggio è colorato, il laser necessita di essere nuovamente calibrato per colpire il pigmento specifico tutte le volte in cui si cambia il colore-bersaglio. Questo può aumentare la complessità delle sedute e il loro numero.

E’ possibile rimuovere un tatuaggio in casa?

Diverse volte è si sente parlare di rimozione di tatuaggi con qualche metodo fai-da-te. Essendo un’operazione delicata, che richiede una consulenza medica e le dovute precauzioni, eseguire la rimozione con metodi poco sicuri è assolutamente da evitare. Il rischio è quello di creare gravi complicazioni per la salute, specialmente infezioni nella zona interessata.

A livello divulgativo è possibile reperire informazioni sulla rimozione di un tatuaggio presso numerosi fonti online, specialmente sui siti di medicina estetica come questo. Sono invece da evitare i vari forum di non addetti al settore e specialmente i video di presunti luminari del fai-da-te. La tua salute viene prima di ogni altra cosa, e l’impiego di uno strumento sofisticato come il laser deve necessariamente essere unito alla competenza di un medico estetico formato per il suo utilizzo.

Durata del trattamento

I tempi indicati sono puramente indicativi. Ogni paziente può avere necessità differenti.
  • Tempo dell'intervento
    30 min a seduta
  • Anestesia
    No
  • Ritorno a Lavoro
    Immediato
  • Risultato
    Permanente